Quando nel 2012 incominciammo questa meravigliosa avventura, avendo con noi l’affetto e l’amicizia -oltre che la professionalità- di tanti traduttori, editor e medici, nel momento in cui una famiglia chi chiese aiuto ci riunimmo velocemente per capire come coinvolgere , grazie alla tecnologia, il maggior numero di Volontari per aiutare il nostro primo caso clinico da tradurre per permettere un viaggio della speranza.
Si trattava di un bambino dell’”est europeo” con… poco tempo a disposizione. Se non fosse stato operato in breve tempo, le sue possibilità di salvezza sarebbero venute meno.
L’idea fu quindi quella di “dare un nome” alla richiesta di aiuto in modo da trasferire a tutti l’importanza del messaggio e l’urgenza della traduzione della cartella clinica.
In pochi minuti , tra le diverse opzioni, esce quella che poi sarebbe diventato per noi il “grido di battaglia”, il nostro modo di coinvolgere presto e bene più persone possibili nelle nostre corse contro il tempo: nasce il “RED ALERT”.
Il nome ci è venuto in mente ricordando alcuni film del passato, ma uno in particolare: Wargames-Giochi di guerra, un film del 1983 diretto da John Badham con Matthew Broderick.
In questo film al cardiopalma, dove un ragazzino con il suo PC da casa riesce ad entrare nel computer del Ministero della Difesa USA, rischiando di scatenare una guerra nucleare, si lanciava il “RED ALERT” in condizioni di grande emergenza per la sicurezza nazionale.
L’idea ci piacque anche perché il film finiva bene, e subito dopo aver lanciato il nostro primo “RED ALERT” ci rendemmo conto che avevamo coniato una formula vincente, in quanto riusciva a dare esattamente l’idea dell’urgenza-emergenza in sole… due parole.
Per la cronaca il nostro primo bambino è stato salvato grazie all’intervento di ben 15 traduttori di più paesi,che risposero nel giro di 5 ore, e che dovevano essere in grado di parlare e tradurre anche più lingue avendo la cartella clinica in bosniaco, croato e cirillico.
Con il “RED ALERT” da quel giorno siamo sempre riusciti ad avere risposte velocissime e professionali da tutti; e di questo ne siamo felici.
Quando gli iscritti al nostro sito, ricevono una email inviata ad oltre 1000 persone (anche residenti all’estero), grazie all’attivazione del “MASS MAIL” con l’intestazione “RED ALERT”, comprendono subito che la vita di un bambino è appesa ad un filo, e che la buona riuscita dell’operazione potrebbe dipendere anche dalle loro azioni nei prossimi minuti.
La cosa incredibile è che anche chi non parla o traduce la lingua richiesta, aiuta il bambino mettendosi a disposizione per “rilanciare” il “RED ALERT” in rete, aiutandoci così a farlo diventare… virale. E’ in questo modo che molto spesso arriviamo a migliaia di persone, che fanno rimbalzare in rete la richiesta di aiuto, riuscendo così ad arrivare ad un numero inimmaginabile di persone sparse nel mondo.
Anche perché per aiutare un bambino nella sua traduzione, e nella sua battaglia per la vita , non serve essere presenti, serve solo tanto amore, professionalità e… passione. Translators4Children è anche questo, e ha camminato, cammina e continuerà a camminare sulle gambe di chi ci crede davvero.