Parlare di “Second Opinion” fuori dagli USA non è cosa semplice, infatti mentre negli Stati Uniti alle famiglie di bambini con gravi patologie, viene regolarmente proposta la “second opinion” come prassi consolidata dall’Ospedale stesso dove il piccolo paziente è ricoverato, in molti paesi (compreso il nostro) la richiesta di un “consulto esterno” non è molto diffusa, e ben accetta.
Parlo ovviamente per la mia personale esperienza di diversi casi che abbiamo trattato con T4C in questi ultimi anni; ovvero la possibilità di confrontare la diagnosi clinica, la terapia ed il piano di trattamento negli USA è visto non solo come la migliore possibilità per quel bambino e la sua salute (cosa più importante in assoluto), ma come una importante possibilità di poter ridurre errori diagnostici e terapeutici.
In teoria anche in Italia dovrebbe essere proposta ogni qual volta ci si trova davanti a casi “speciali”, a patologie rare, o davanti a casi clinici davvero complessi, e speriamo di cuore che piano piano diventi prassi consolidata. Vediamo insieme i 4 punti principali, gli step che debbono essere approfonditi, tanto per cominciare:
- “SECOND OPINION”: CHE COS’È?
Per “second opinion” si intende il ricorso al parere di altro medico e/o altra istituzione (clinica, ospedale, università) al fine di confrontare, confermare o rivalutare una prima diagnosi o un’indicazione terapeutica.
Tutti i pazienti hanno il diritto di richiedere second opinion (o un secondo parere) all’interno o al di fuori dell’Ospedale, senza timore di compromettere lo svolgimento del regolare percorso assistenziale.
Di seguito indicheremo le modalità auspicabili della richiesta di una second opinion offrendo al paziente la possibilità di esplorare un punto di vista diverso da quello dei medici curanti dell’Ospedale. - QUANDO RICHIEDERLA
La richiesta di second opinion è un diritto di ogni paziente e va quindi interpretata come una opportunità offerta durante il percorso di diagnosi e cura.
La richiesta può infatti essere dovuta a dubbi del paziente o di chi lo rappresenta sulla diagnosi o sui trattamenti; è pertanto opportuno che il paziente si senta libero di esprimere tali dubbi e richiedere al curante di avere una conferma da personale di fiducia per esplorare la possibilità di diagnosi e/o trattamenti alternativi.
Il personale medico dell’Ospedale dovrebbe fornire al paziente o ai suoi familiari indicazioni su centri o professionisti esperti cui rivolgersi per richiedere un secondo parere.
Il personale medico dell’Ospedale dovrebbe fornire a tutti i pazienti/familiari in regime di ricovero ordinario l’opportunità di una second opinion. - COME RICHIEDERLA
NELLE SITUAZIONI IN CUI IL PAZIENTE O SUO RAPPRESENTATE LEGALE RICHIEDANO NEL CORSO DI UN RICOVERO LA CONSULTAZIONE DI ESPERTI ESTERNI, IL MEDICO CHE HA LA RESPONSABILITÀ DELLA CURA DOVREBBE FORNIRE AL PAZIENTE LE SEGUENTI INFORMAZIONI:
• L’OSPEDALE DOVREBBE ACCOGLIERE LE RICHIESTE DI SECOND OPINION ESPRESSE DAI PAZIENTI E, IN UN’OTTICA DI TOTALE TRASPARENZA, SUPPORTARLE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE CONSENTENDO ALL’ESPERTO INDIVIDUATO DALLA FAMIGLIA (CHE PUÒ ESSERE ANCHE UN MEDICO DELL’OSPEDALE SE IL PAZIENTE LO RICHIEDE) DI ACCEDERE IN OSPEDALE, DI RELAZIONARSI CON IL PERSONALE MEDICO CHE HA IN CURA IL PAZIENTE E DI CONSULTARE LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA. IN CASI PARTICOLARI, NEL CASO IN CUI L’ESPERTO EFFETTUI LA CONSULTAZIONE A DISTANZA, L’OSPEDALE DOVREBBE PROVVEDERE A FORNIRE UNA RELAZIONE CLINICA DEI CURANTI ED EVENTUALI SUPPORTI DIAGNOSTICI (ES. STRUMENTALI IN COPIA – PREPARATI ISTOLOGICI: VETRINI E NON INCLUSIONI …).
• LA RICHIESTA DI SECOND OPINION DEVE ESSERE FORMALIZZATA DAI PAZIENTI/FAMILIARI E PRESENTATA AI CURANTI.
• IL CONSULENTE INDIVIDUATO DAI PAZIENTI/FAMILIARI DOVRÀ CONCORDARE CON I MEDICI CHE HANNO IN CURA IL PAZIENTE TEMPI E LUOGHI DELLA VISITA DEL PAZIENTE RICOVERATO O MODALITÀ DI TRASMISSIONE DI EVENTUALE DOCUMENTAZIONE SANITARIA.
• UNA VOLTA AVVENUTO IL CONSULTO DA PARTE DEL PROFESSIONISTA ESTERNO I MEDICI CHE HANNO IN CURA IL PAZIENTE DOVREBBERO ANNOTARE IN CARTELLA CLINICA L’AVVENUTO SVOLGIMENTO DELLE SECOND OPINION. IN CARTELLA PUÒ ESSERE INSERITA COPIA DEL PARERE CHE IL MEDICO CONSULTATO ABBIA RILASCIATO AI FAMILIARI. - RESPONSABILITÀ
I MEDICI DELL’UNITÀ OPERATIVA DOVE IL PAZIENTE È DEGENTE, E/O IL RESPONSABILE DELL’U.O. NEI CASI PIÙ COMPLESSI O COMUNQUE OGNI VOLTA LO RITENGA NECESSARIO, RESPONSABILI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE, DOVREBBERO AVERE LA RESPONSABILITÀ:
– DI COMPRENDERE LE MOTIVAZIONI CHE INDUCONO ALLA RICHIESTA DI SECOND OPINION ATTRAVERSO UN ACCURATO COLLOQUIO, CERCANDO DI APPIANARE EVENTUALI SITUAZIONI DI CONFLITTUALITÀ
– DI INFORMARE IL PAZIENTE DEL SUO DIRITTO A RICHIEDERE UNA SECOND OPINION E DELLA MODALITÀ OPERATIVA DI SVOLGIMENTO
– DI CONCORDARE CON IL CONSULENTE ESTERNO TEMPI E MODALITÀ DELLA CONSULTAZIONE E RENDENDOSI DISPONIBILI PER LO SVOLGIMENTO DEL CONSULTO
– DI ACCOGLIERE LA RICHIESTA DI SECOND OPINION.
Anche in Italia esiste la possibilità di utilizzare la “direttiva transfrontaliera 24/2001”, ovvero la possibilità di effettuare cure all’estero per il proprio bambino, in TUTTI i casi in cui nel nostro paese non sia possibile eseguire cure adeguate per quella data patologia, in questo momento.
Questa direttiva Europea è nata da un accordo tra gli stati membri, proprio per permettere ad ogni famiglia, di poter avere un diritto sacrosanto: quello di scegliere dove curare il figlio nel migliore dei modi. Ovviamente sono moltissimi i bambini e le famiglie che vengono in Italia dall’estero per curarsi, infatti abbiamo il vanto di avere molti tra i migliori specialisti di moltissime branche pediatriche, che operano costantemente nelle IRCCS Sanitarie Pediatriche Italiane.
Translators4children in questo panorama assiste ogni bambino e la sua famiglia con i suoi Volontari, Medici, Editor, Traduttori ed Interpreti specializzati nelle traduzioni di cartelle cliniche, documenti, esami, per essere parte di un progetto che tutela il bene più prezioso del mondo: la salute di ogni bambino.
Da poco è nato anche un gruppo FB dei genitori che assistiamo nella transfrontaliera, e che potete visitare per toccare con mano, come questa direttiva stia cambiando le sorti di tanti bambini e famiglie europee.
Per maggiori informazioni è possibile contattarci via email scrivendo a: info@translators4children.com
Chi salva un Bambino… Salva il Mondo Intero!
Marco Squicciarini MD
Founder Translators4children Onlus