Interpreti professionisti e traduttori con molti anni di esperienza sulle spalle, da tempo si impegnano per aiutare, con il progetto T4C, tutte quelle famiglie che “da” e “per” l’Italia utilizzano la direttiva “transfrontaliera 24/2011“, che permette di avere un “secondo parere” medico specialistico (sempre gratuito il servizio di traduttori), o poter accedere ad una traduzione di carteggi specifici e con terminologie mediche, che potranno poi orientare i medici nella diagnosi e nella terapia (farmacologica o chirurgica) più idonea per un bambino che – con la sua famiglia – cerca la migliore soluzione per la sua salute.
Ovviamente la 24/2011 non è stata pensata per patologie di “routine”, ma per casi complessi che – attraverso l’ASL di appartenenza ed il modello S2 – possono richiedere di entrare in questo programma europeo previsto per casi specifici e non comuni.
E proprio da questo dato di fatto, che è nata una riflessione profonda con i professionisti, i traduttori, gli interpreti, gli editor, i medici, che dedicano il proprio tempo e le proprie conoscenze per aiutare un bambino e la sua famiglia che neppure conoscono, e che senza una veloce e professionale traduzione di una “cartella clinica”, NON riuscirebbero ad accedere alle migliori (o le uniche) cure possibili.
Quindi potremmo tranquillamente affermare che la traduzione di cartelle cliniche, di “Second Opinon” e di refertazioni in “entrata” ed in “uscita”, siano davvero parte della cura; infatti senza questi delicatissimi passaggi l’accesso alle migliori cure, o ad un sano confronto diagnostico e terapeutico non sarebbero possibili.
Parliamo di autorizzazioni per cure all’estero di altissima specializzazione e relativi rimborsi;
gli assistiti delle ASL infatti, qualora abbiano bisogno di cure di altissima specializzazione che non possono ottenere in Italia, tempestivamente o in forma adeguata al proprio caso clinico, possono chiedere l’autorizzazione per il trasferimento all’estero per cure.
A tal fine è necessario compilare l’apposito modulo S2 (o S1 a seconda dei casi) e successivamente inviarlo per mail all’indirizzo che ogni ALS mette a disposizione nel proprio portale per queste evenienze. Nel caso debba essere prodotta documentazione in originale la stessa potrà essere fatta pervenire presso la sede dell’ASL mediante raccomandata RR o a mano con consegna presso l’Ufficio Protocollo.
L’Ufficio Assistenza Estero di solito prenderà in carico la richiesta e, se ne sussistono i presupposti, rilascerà la necessaria autorizzazione, dopo aver acquisito il parere del Centro Regionale di riferimento.
Ogni regione ne ha uno deputato a deliberare i casi che possono accedere alle cure all’estero perchè di altissima specializzazione o non presenti in Italia.
Di solito troverete anche pubblicati i “moduli per ottenere il rimborso dei costi sostenuti” , ovvero l’anticipo dei costi da sostenere per prestazioni fruite o da fruire “in forma indiretta” (ovvero sia quelle per le quali l’interessato assume a proprio carico gli oneri nei confronti della struttura sanitaria estera, richiedendo poi il rimborso al Servizio Sanitario).
Abbiamo anche scritto un ARTICOLO interessante proprio sul modello S1, che troverete in questo link.
Concludiamo questo articolo sostenendo che la traduzione professionale di una cartella clinica o di una “storia clinica” per “Second Opinion”, per noi – insieme al supporto di traduzione in “entrata” ed in “uscita” sono parte integrante della cura; speriamo con questo nostro progetto di poter aiutare più bambini possibili e di aumentare le speranze di cura e miglioramento della qualità della vita di tanti bambini e famiglie.
Lo Staff di Traduttori, Interpreti e Medici di Translators4children.
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